Personaggi Illustri

Premessa

Paternopoli ha dato i natali a diversi personaggi illustri, quali Nicodemo Jorio, filosofo, teologo, letterato, di cui è riportata la biografia negli "Uomini illustri del Regno di Napoli" del Mazzarella, Carmine Modestino, medico, letterato, storico e deputato nel 1848 a Napoli, noto per le sue indagini sulla vita di Torquato Tasso, Felice de Renzi, insigne chirurgo, professore di oftalmologia all'Università di Napoli ed autore, con Antonio Ciccone, della Patologia Cerusica, Filippo de Jorio, Salvatore de Renzi, (1800-1872), professore di medicina nell'Università di Napoli ed autore di molte opere, tra cui "Storia della medicina", "Studi sulla scuola Salernitana del Giovanni da Procida", dell'Italia e il Papato nel medioevo. Riportiamo qui di seguito alcune brevi biografie di personaggi illustri di Paternopoli.
 

Carmine Modestino

Nato a Paternopoli nel 1802 da Pasquale Modestino e Teresa Mastrominico, studiò a Napoli nel Collegio di S.Carlo alle Mortelle e poi presso la facoltà di legge dove si laureò nel 1822, divenendo in breve tempo uno degli avvocati può rinomati della città. Collaborò con Pasquale Stanislao Mancini, Lorenzo Riola ed altri nello scrivere “Le Ore Solitarie” ed “Il Laceno”. Tra il 1825 e il 1836 pubblicò diversi scritti sia su giornali che per conto proprio, che trattavano principalmente di luoghi caratteristici del Napoletano e del Sud in generale. Carmine Modestino fu socio di diverse accademie e componente della Reale Società Economica di Principato Ultra, dove lesse diversi trattati tra cui “Delle opere pubbliche dai Normanni a Ferdinando II”. Nel 1848 fu deputato di sinistra nel parlamento napoletano. Tra le sue molteplici opere principali ricordiamo le ricerche sulla vita di Torquato Tasso e la traduzione del Giaurro di Byron.
 

Filippo De Jorio

Nato a Paternopoli il 20 dicembre 1800, del cavaliere Giuseppe e da Maddalena Modestino. Si laureò in diritto e scrisse un trattato sulle istituzioni di Diritto Romano oltre a commenti di varie leggi. Il padre, Giuseppe de Jorio, uomo colto e liberale, fu un patriota di primo piano nella nostra provincia costretto al carcere e all’esilio a seguito della partecipazione alla sollevazione antiborbonica promossa da Morelli e Silvati. Filippo, che aveva avuto il padre amico e maestro, tornò a Paternopoli dedicandosi tutto ai suoi studi prediletti e ad interessarsi delle necessità dei suoi concittadini. Scrisse Odi, Sonetti e biografie di uomini illustri, la traduzione delle “Odi” di Anacreonte e delle “Delizie Taratine” di Nicolò D’Aquino. Compose le tragedie “Meleagro” e “Caio Gracco”. Fu un acuto ricercatore e critico storico, buon matematico, cultore e maestro di scienza agraria. Studiò e approfondì i problemi della sua gente e indicò la strada della loro soluzione. Suoi sono: un “Trattato sulla coltivazione dei cereali”, altri sulla “conduzione delle piccole aziende agricole”, “sui concimi”, “sui vini”, su “alcune malattie delle piante”. Fu nominato professore di agricoltura e matematica e poi ispettore della pubblica istruzione. Nel 1848, eletto deputato nella nostra provincia con Imbriani, Mancini ecc., fu nominato membro della commissione permanente di agricoltura e commercio con Cagnazzi, Dorotea ed altri si fece promotore di diverse proposte di legge. In generale, la sua opera si fece notare presto in tutta Italia e fu chiamato a far parte di molte accademie letterarie e scientifiche. Partecipò al settimo Congresso Europeo delle Scienze. Morì a Paternopoli nel 1859.
 

Salvatore De Renzi

Nacque a Paternopoli da Maria Rosaria del Grosso e Donato de Renzi. Nel 1821, non ancora laureato, tentò la via militare come ufficiale medico e presto servizio nell’ambulanza di Guglielmo Pepe. Ma la sua carriera militare non fu lunga tant’è che qualche anno dopo fece domanda di aiutante alla clinica media e poi divenne vaccinatore. La sua carriera medica negli anni successivi fu concentrata nella lotta alle epidemie: organizzò attività di pubblica assistenza in prima persona. Fu storico della medicina e creò una delle più grandi biblioteche del meridione. Ottenne la cattedra di Patologia Generale nella regia università di Napoli dove si fece apprezzare dai propri studenti. Nel 1860 gli venne assegnata la cattedra di Storia della Medicina a cui si dedicò nei suoi ultimi anni. Nel 1869 fu eletto Presidente del Congresso Medico Europeo, tenutosi a Firenze. Tra i suoi principali lavori scientifici: Storia della Medicina, I libri otto della medicina di Celso, gli Studi sulla Scuola Medica Salernitana, Tre secoli di rivoluzione napoletane, Giovanni da Procida e il secolo XIII, Il Tarantismo di Puglia.
 

Fiorentino Sullo

Nato a Paternopoli il 29 marzo 1921, trascorse buona parte della sua vita a Castelvetere sul Calore. Negli ultimi anni, preferì vivere a Salerno, amareggiato nei confronti della sua terra. Sullo fu uno dei padri della Democrazia Cristiana in Irpinia, ma anche sul piano nazionale. Contribuì all’affermazione del partito in anni assai difficili. Nell’immediato dopo-guerra, il peso delle destre riusciva spesso a frenare le aperture alla società civile di cui Sullo si rendeva promotore. Ebbe una carriera politica folgorante: fu eletto per la prima volta alla Costituente quando aveva solo 25 anni, e fu riconfermato ininterrottamente per sei legislature. Nel 1979, dopo una clamorosa rottura con il suo partito, si ricandidò con il Psdi. Rientrò però nella Democrazia Cristiana nel 1983, ed entrò alla Camera per la nona volta. Nell'arco di questo lungo impegno parlamentare ottenne diversi incarichi di Governo: si comincia nel '60, quando assunse l’incarico di ministro dei Trasporti, ruolo che abbandonò quando il governo Tambroni ottenne il sostegno esterno dei missini. Con lui, lasciarono anche i colleghi Pastore e Bo. Tornò a far parte della squadra di governo quando divenne ministro per le Partecipazioni Statali. Ma l’impegno che gli diede maggiore visibilità lo svolse con il terzo governo Fanfani, quando assunse il dicastero dei lavori pubblici. Fu infatti autore di una riforma urbanistica molto avanzata, che portava il suo nome. Quella legge fu però bocciata, nel 1963, dalla segreteria nazionale della Dc. Non fu l’unico scontro. Non condivise neanche la posizione della Dc in occasione del referendum sul divorzio (1974). Poi la frattura nel ‘79, la temporanea riappacificazione dell'83, la mancata ricandidatura alle elezioni politiche successive. Ma Sullo si distinse anche come politico di razza: famoso il suo scontro con Ciriaco De Mita. Era uomo di visioni molto vaste, capace di un'azione politica potente. L’Irpinia deve a lui grandi intuizioni: ad esempio, quella dell'approvvigionamento idrico. L’Alto Calore è una sua creatura, così come l’autostrada, che volle fortemente ed ottenne al costo di grandi battaglie. E’ morto a Salerno il 3 luglio 2000.

 

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