Monumenti

I palazzi storici

Il palazzo De Iorio, ora detto De Concilis (dal nome dei nuovi acquirenti) venne costruito nel XVI secolo, anche se fu profondamente ristrutturato all'inizio del XIX secolo. Il palazzo è ubicato nel cuore della parte storica di Paternopoli e la sua parte posteriore è prossima alla Chiesa Madre di S. Nicola. L’edificio signorile “Famiglietti-Anziano”, risale invece alla fine del XIX secolo. Il palazzo De Rossi risale al XIX secolo ma la preesistente struttura era molto più antica, anche se non è possibile stabilirne l'origine con esattezza. I suoi sotterranei presentano delle grotte di epoca medioevale, pavimentate con pietra di fiume e con volta a botte. Tali grotte, stando alla tradizione popolare, consentivano il collegamento col territorio fuori delle antiche mura. Il Palazzo Famiglietti, anch'esso prossimo alla chiesa Madre di S. Nicola, con cui confina per una certa parte, venne presumibilmente realizzato nel XIV secolo, anche se i successivi interventi ne hanno significativamente cambiato i caratteri, soprattutto quello effettuato al principio del XVIII secolo. Nel cortile, lastricato in ciottoli di pietra, si trova un pozzo con stemma su cui si legge 1637. Il Palazzo Ziviello-Pecce, situato nel centro storico di Paternopoli, presenta una facciata caratterizzata da elementi decorativi in stucco, con un bel portale d'ingresso, un cortile interno con un pozzo in pietra, un giardino terrazzato ed un'attraente scala esterna in pietra a tre rampe. Il Casino di S. Nicola, una costruzione isolata detta Villa Modestino, ubicata in un'area collinare a destinazione agricola, in posizione di dominio dei terreni circostanti, venne fatta costruire all'inizio del XIX secolo dal deputato Carmine Modestino, che volle una residenza di campagna classicheggiante ed elegante.
 

Le chiese

La chiesa Madre di S. Nicola, anche nota come Santuario della Consolazione venne costruita nel 1522 a seguito dall'ampliamento della preesistente chiesa medioevale dedicata prima a San Luca e poi all'Annunziata. Successivi interventi, non solo modificativi ma anche accrescitivi, vennero realizzati nei secoli XVII e XVIII e comportarono l'espansione della cripta sotterranea (detta Grotta sotto la chiesa), in modo da disporre di una sede più ampia per le sepolture. Tale ampliamento impose l'introduzione di due archi per sorreggere le sovrastanti strutture. L'attuale aspetto per quanto attiene alla facciata si deve al restauro del 1948, salvo che per l'imponente scalinata risalente al 1774. Notevole è l'imponente torre campanaria. All'ultimo livello, presenta grandi finestroni archivoltati e blocchi di calcare di epoca romana ben squadrati, lungo le pareti esterne. Su tali elementi architettonici si scorgono alcune figure, tra cui spicca un pezzo di un bassorilievo in cui sono raffigurati dei gladiatori. All'interno, una serie di pilastri, divide la struttura in tre navate con otto cappelle laterali abbellite da antiche pitture, come l'icona della "Madonna o Vergine della Consolazione", del Fiorentino, del 1587-1588 e scoperta solo nel 1868, che i Paternesi reputano miracolosa. Ciò spiega perchè la chiesa sia da secoli un luogo di pellegrinaggio e culto. Molte altre opere d'arte sono custodite nell'edificio religioso: una tela del 1522 che ritrae San Nicola, un busto ligneo di San Vincenzo Ferreri, realizzato nel 1737 da Gennaro D'Amore, un organo a canne del XVIII secolo, due dipinti del XVIII secolo relativi ad episodi del Nuovo Testamento della scuola di Luca Giordano, dipinti del XVIII secolo attribuiti al pittore solofrano Matteo Vigilante, che raffigurano la Vergine del Rosario, l'Annunciazione, e l'Ultima Cena. Nel 1951 l'artista napoletano Giovanni Girosi introdusse una serie di decorazioni, formate da 12 dipinti su tela, collocati sopra al cornicione che divide gli archi della navata dalle finestre. Vi sono rappresentati: S. Mattia, S. Giacomo minore, S. Taddeo, S. Simone, S. Matteo, S. Tommaso, S. Pietro, S. Andrea, S. Giovanni, S. Filippo, S. Giacomo maggiore e S. Bartolomeo. Sulle pareti laterali lo stesso Girosi creò delle Allegorie della Fede, della Carità e della Giustizia, mentre sulla parete centrale due episodi concernenti dei miracoli della Vergine della Consolazione. Chiesa S. Giuseppe. La chiesa di S. Giuseppe è un piccolo edificio religioso, bello nella sua semplicità, già parte di una costruzione rurale, che venne eretto nel 1534, come si legge sul portale in pietra. La scarna facciata, a capanna, presenta lesene decorative ed intonaci a rilievo. All'interno, a pianta rettangolare ed a navata unica, sono presenti un bell'altare marmoreo, un coro ligneo e dipinti del XVIII secolo (si segnala la "Madonna con Bambino"), statue lignee del XIX secolo. Il sisma del 1980 inferse un duro colpo all'edificio religioso, il cui soffitto originario venne rimpiazzato da una copertura precaria costituita da lamiere. Chiesa S. Francesco. La chiesa o Cappella di S. Francesco venne realizzata nel XVI secolo all'interno delle mura di Paternopoli su iniziativa dei Francescani, che vi istituirono la Congregazione secolare dei "Morti". Successivamente venne restaurata nel XVIII secolo. La chiesa, che presenta pareti portanti in pietra, è chiusa al culto dei fedeli ed è priva di navate ed absidi. La copertura è in legno.
 

Altre chiese

Altre chiese La piazzetta denominata "Scala Santa", presenta una grandissima importanza nella storia di Paternopoli, visto che l'area antistante la cappelletta e quella sottostante gli edifici limitrofi, adiacenti alla chiesa Madre di S. Nicola, ospitava il castello medioevale. Un'ulteriore chiesa situata nel centro storico di Paternopoli è quella di S. Sebastiano, sita nella via omonima. L'edificio ha mantenuto la sua configurazione originaria. Le sue pareti esterne non sono intonacate. La semplice facciata a capanna presenta un caratteristico portale in pietra. All'interno, a pianta rettangolare a navata unica, si segnala l'altare in marmi policromi con decorazioni in stile barocco. Altre chiesa, dedicata a S. Pietro, attualmente non utilizzata per celebrazioni religiose, venne realizzata nel XIX secolo. Si tratta di un edificio rurale isolato, situato in Contrada Casale, laddove sorgeva il Casale di San Pietro. La facciata è intonacata semplicemente e poche sono le finestre, che non seguono un disegno regolare. Si segnala la campana in bronzo incorporata nella facciata. All'interno, a pianta rettangolare, spicca un bell'altare marmoreo.
 

Le fontane

Nel territorio di Paternopoli sono dislocate diverse fontane storiche come quelle denominate "Acquara di Sotto" e "Pescara". Altra fontana storica è la Fontana "Acquara di Sopra", in pietra, situata ad ovest del paese, al termine di una stretta strada in discesa, una volta che si lascia la strada principale. Su di essa insiste una lapide in pietra che ricorda come nel 1855, la fontana venne ricostruita "quando in Paterno la civile amministrazione Giuseppe De Jorio reggeva". Altra fontana è quella della “Pescarella” restaurata nel 1997. Ulteriore fontana storica è quella detta "Acqua dei Franci" (ubicata in Piazza IV novembre), in stile neoclassico e risalente al XVIII secolo, è stata profondamente restaurata nel 1999. E' incastonata in una scala curva a doppia rampa, che nella parte superiore presenta un ballatoio corredato da ringhiera in ferro battuto. L'acqua, che fuoriesce da tubi di bronzo terminanti con due teste di cigno, viene convogliata in una vasca formata da blocchi di pietra ben squadrati.
torna all'inizio del contenuto